The magic exists, the wizards not.

God exists, but not without someone in a position to thinking it.

A hen makes more company than a dressed dog, and it poo an egg a day.

The train is wonderful as the bus, but on the short distances the bike and the feet are better than an orgasm, compared to a car.
In night it makes dark. but not for the other half of the world.

In a soccer game between philosophers the Greeks will win.

Informazioni personali

earth, milkyway
La magia esiste, i maghi no. Dio esiste, ma non senza di qualcuno in grado di pensarlo. Una gallina fa più compagnia di un cane vestito con il giubbino. E fa un uovo al giorno. Il treno è meraviglioso come il bus, ma sulle brevi distanze la bici e i piedi sono meglio di un orgasmo, paragonati all'auto. Di notte fa buio. ma non per l'altra metà del mondo. In una partita di calcio tra filosofi vincono i greci.

lunedì 20 maggio 2013

Le fila

do re mi fa sol la si do.

un'anziana in azzurro mi chiede se posso. "è un po come se qualcuno si mettesse a spazzare la strada, non credo sia vietato" l'anziana vestita d'azzurro ha occhi pallidi, e mi dice con tono grave, che l'autorizzazione dal comune è sempre necessaria.

ieri.

 le mille scimmie guardavano le venti scimmie che lanciavano un pallone contro due scimmie. una scimmia le guardava, e cercava di addentrarsi in quel momento.

stare al cancello. aprire alle giuste persone. niente mani in tasca. non appoggiarti al muro.

nessun problema, dondolo qui e là con le ginocchia, mentre guardo i bambini annoiarsi. due ragazze hanno un ombrello doppio, e penso a quanto sia ironico il fatto che questo, su tanti immensi dettagli della giornata, sia quello piu facile da ricordare.

mangio la torta di carote. buona. buona? e che cavolo significa? buona è un insulto. forse trenta pagine di un libro renderebbero onore ad una cosa così complessa come il gustare una fetta di torta.

ad ogni modo, le scimmie erano li, urlavano, si alzavano, le mani danzavano univoche, le bocche si aprivano e chiudevano, una grande entità. una, da sola, in parte a me, urlava al vetro indicazioni ed insulti, e il vetro non collaborava. non credo le importasse. Insomma, arriva la commemorazione: mille bandiere sventolano, e come le foglie diventan frattali. un grande schermo commemora, gli occhi li.

parlo con te, e non so il tuo nome. non so il nome di nessuno, e a chi l'ho chiesto l'ho dimenticato. estraneo a me stesso. tu mi dici, "il mondo è un mistero" in risposta alle mie perplessità sul grande impegno tifoso.

tre giorni fa.

un uomo e una donna, tratti molto simili, parevano la versione dell'altro sesso del compagno. lei prende il bimbo, che piange. chiacchierano. IL TRENO PER LECCO; PROVENIENTE DA BEGAMO; é IN ARRIVO AL BINARIO 2 si prega di...

lui ha il bimbo in braccio. avrà qualche mese. discutono. sono lontani, non sento. tutti, tutti guardano il treno in arrivo. lui si avvicina, lei trema, supplica ma senza dare nell'occhio. impassibile, la uccide con lo sguardo, ho paura.

un attimo di tensione, un passo mi si muove mentre il treno arriva alla loro altezza.

lei riceve il bimbo, e lo mette nella carrozzina. gli occhi, terrore.

stanno discutendo con il controllore, mentre salgo nel posto bici, al mio posto.



giorni fà.


festa di addio.

addio. ciao, si parla e si chiacchiera. l'età a volte fà. ma che colore ha? ma che sapore ha una vita malspesa?  non è molto tardi, me ne vado, mentre scorrono i silenzi del mio non saper essere, del mio sentirmi bambino.

torno a casa, le mani vanno da sole, sono solo osservatore, e mi guardo mentre rollo una canna. la storia di quell'erba è buffa: trovata in un portafoglio blu. niente documenti, una moneta straniera. è stato li un po, e quella sera decise di prendermi.

ascolto la pioggia, il profumo dell'erba. giorni dopo penserò alle mie piccole amnesie. finito un pezzo, lo finirò alla finestra, mentre guardo la pioggia.


finalmente. sconvolto il corpo, la mente lascia le redini. chiudo gli occhi e ascolto i tuoni, fascinato.






quanto mi rimprovero l'averne bisogno. farò i miei esercizi, studierò e farò pratica: sono o non sono padrone di me stesso?


ah, il treno. parte tra poco, meglio che smetta di consolarmi con le lettere.


1 commento:

  1. Passa un gruppo di scimmie, cantando libertà dal megafono. bambini a cui è impedito di nascere. esco sul terrazzo, e vorrei gridare, ma a che pro? servirà?

    la partita era finita, cartacce danzavano nelle gradinate di cemento. Una gazza, roteando ad ampi cerchi, cattura i miei occhi: è leggera, nobile nel portamento, sicura. quel che vidi, nemmeno si riesce a dire.

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