The magic exists, the wizards not.

God exists, but not without someone in a position to thinking it.

A hen makes more company than a dressed dog, and it poo an egg a day.

The train is wonderful as the bus, but on the short distances the bike and the feet are better than an orgasm, compared to a car.
In night it makes dark. but not for the other half of the world.

In a soccer game between philosophers the Greeks will win.

Informazioni personali

earth, milkyway
La magia esiste, i maghi no. Dio esiste, ma non senza di qualcuno in grado di pensarlo. Una gallina fa più compagnia di un cane vestito con il giubbino. E fa un uovo al giorno. Il treno è meraviglioso come il bus, ma sulle brevi distanze la bici e i piedi sono meglio di un orgasmo, paragonati all'auto. Di notte fa buio. ma non per l'altra metà del mondo. In una partita di calcio tra filosofi vincono i greci.

giovedì 6 giugno 2013

Il big bang é stato solo un soffio nel vento

Alcune teorie ipotizzano che la densità media dell'Universo sia equivalente ad un atomo di idrogeno per metro cubo.



immense tartarughe camminano tra i resti dell'universo. goffe, ma sapienti, scalano intricate montagne, e scavano grandi varchi, ove depongono le loro uova. sono molte, moltissime, il loro numero supera l'infinito, perché il loro habitat, é l'universo. 







Spazzavo il pavimento, e nel frattempo ricordavo un amico, Carlo, che tempo addietro mi chiese: ma tu ti sei mai chiesto da dove arriva la polvere? non serve ad un cazzo, da fastidio, e appare dal nulla. ma cos é?

oggi ho la risposta. la avevo anche allora, ma non sottoforma di parole.







La loro popolazione é varia, le loro specie e sottospecie sono tali da differenziarsi nei ruoli più disparati: tartarughe acquatiche, volanti, sotterranee.. molte hanno le chele, e la loro corazza si é divisa, con l'evoluzione, in numerose corazze, ogni una per adattarsi ad un movimento, per proteggere e far muovere una articolazione possono avere zampe adatte alla corsa, al nuoto, munite di uncini o ventose per aggrapparsi al substrato, in alcuni casi sono sprovviste di zampe non avendone esigenza.  Esse sono blu, gialle, grigie, rosse viola, argentee; ogni corazza brilla alla luce del sole, e le loro sfumature le fan sembrare di diamante.




Nell'immensità dell'universo, esse dominano, incontrastate. Ma come é possibile? cosa mangiano?




là fuori, anche se non la vedo, una luna gira attorno alla terra. ed io, anche se non lo vedo, giro attorno al sole. il mio sole, parte di miliardi di soli, gira in un piccolo mulinello nello spazio, che abbiamo battezzato via lattea. per noi é fermo, per gli scienziati ha una gran velocità. Per le nostre tartarughe, l'inizio e la fine di quel capriccio di stelle, dura l'attimo di girarsi, quando, cadendo, si ritrovano a pancia ingiù. Sono proprio buffe! quando si riprendono dallo spavento, allora iniziano a muovere le zampe in grandi cerchi, e poi a dondolare a destra e a sinistra, finché una delle loro 8 mani, non afferra una montagna, o una nuvola. allora si aggrappano, si girano, e riprendono a brucare.



Il loro cibo é molto simile a dei grossi platani. dalle immense pianure crescono veloci e rigogliosi, illuminati dal grande sole al termine dell'universo.  questi platani crescono ovunque, ed  hanno anche loro gran varietà: talvolta sono cespugli, talvolta muschi, a bordo dei fiumi diventano lunghe strisce verdi, e quando nessuno li tocca (cosa assai rara) formano in un attimo grandi foreste. 

Le immense mascelle dei nostri erbivori giganti, non si fanno problemi, ne mangiano a sazietà. Ma non sono la loro unica pietanza. dal cielo cade sempre una sottile nebbia, si adagia al solo, che diventa soffice, ed al passaggio lascia le orme. é una nebbia pesante, quasi fuligginosa. non lascia vedere il sole, il panorama é come illuminato da un ombra, ed i confini della luce sono così molli da spostarsi al vento. La nebbia si appoggia, si accumula, poi viene spazzata via dal vento, e si arriccia, si stacca in grandi nuvole e ricade che ormai é grossa come una collina. là dentro si trovano talvolta dei gustosi frutti, che le tartarughe cercano avidamente: a confronto, pensano, i platani non sono che un riempistomaco! 

Quei frutti, sono molto speciali. provengono talvolta dalle infinite pareti dell'universo, e sono fatti di stelle. Se una tartaruga ne trova un gruppetto, o uno molto succoso,corre a farsi fecondare da un maschio,ritorna al frutto e inizia a nutrirsene. Le uova  si schiudono nel corpo della madre, 48 ore dopo.Le larve, fuoriuscitene, in un paio di giorni raggiungono lo stadio adulto, sempre all'interno del corpo materno, a spese del quale si nutrono: a questo punto l'unico maschio feconda tutte le sorelle. Infine, bucato l'involucro esterno di quel che resta del corpo della madre, il maschio non vive che poco tempo, mentre le femmine, già fecondate, vanno in cerca di un altro frutto. 

Quando il vento soffia caldo,oppure nel posto giusto, capita che una manciata di granelli di nebbia inizino a girarsi attorno, ad attrarsi e scontrarsi, a volteggiare nell'ari, a rimanerne sospesi, e grazie al sole, quando le loro danze sono belle e lui decide che meritano d'essere premiate, là, nasce la vita. si creano soli e quasar, buchi neri, spirali, galassie. I pianeti han tempo di freddarsi, di riempirsi d'anime.

La danza non si sa quanto duri, come sia, o dove vada: sono così piccoli quei gruppetti di stelle e pianeti! potrebbe anch'esser che il vento decida di soffiarne via una parte, o di lasciarli cadere al suolo. talvolta capita pure che questi piccoli danzatori vi si appoggino, delicatamente, e da lì non si smuovano per molto tempo, permettendo al sistema di invecchiare.


quel che accade agli altri, si sa: quando son stanchi di danzare si lasciano andare, si disgregano, e si perdono nell'aria. allora tutti i soli ed i pianeti, i meteoriti e le lune, si disperdono in un grande vento, che porta con sé le spoglie di infiniti ballerini.

Queste si scontrano, si uniscono, si sfilacciano o si aggregano, ed infine, alcune di queste, si appoggiano, diventando fertile terreno per le infinite praterie, brulicanti di minuscole tartarughine, più piccole di uno spillo, più piccole di un granello di sabbia.

scaldate dal grande sole al termine dell'universo, queste invisibili creature mangiucchiano un sole quasi spento qui, un ramo là. Camminano goffe e coprono grandi distanze invecchiano, muoiono, i loro corpi si aggiungono alla nebbia.








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