The magic exists, the wizards not.

God exists, but not without someone in a position to thinking it.

A hen makes more company than a dressed dog, and it poo an egg a day.

The train is wonderful as the bus, but on the short distances the bike and the feet are better than an orgasm, compared to a car.
In night it makes dark. but not for the other half of the world.

In a soccer game between philosophers the Greeks will win.

Informazioni personali

earth, milkyway
La magia esiste, i maghi no. Dio esiste, ma non senza di qualcuno in grado di pensarlo. Una gallina fa più compagnia di un cane vestito con il giubbino. E fa un uovo al giorno. Il treno è meraviglioso come il bus, ma sulle brevi distanze la bici e i piedi sono meglio di un orgasmo, paragonati all'auto. Di notte fa buio. ma non per l'altra metà del mondo. In una partita di calcio tra filosofi vincono i greci.

domenica 9 giugno 2013

sogno di una notte umida di inizio estate (prima notte)

HHHHHHHhhhhhhhhhhhhhhhhhh...........ssssssssssss...............

HHHhhhhhhhHHhhhhhhhhsssssssss..s.....s.s.........ssss......


hhhh.... ??

alzo testa e spalle dalle coperte, e non vedo nulla, niente che potesse produrre un simile rumore.

mi accorgo subito che qualcosa non va: dalla finestra non si vede nulla, e l'unica luce profiene dallo spiffero della porta. mi alzo per guardare. l'aria è la solita, ce un vento fresco e umido, ma non si sentono suoni. la casa del vicino non si vede. al suo posto, un vuoto buio.


Vestito alla buona apro la porta, e mi accorgo che l'intera stanza è illuminata da un fioco color azzurro. nessun rumore. apro la grossa porta e scendo le scale. anche dalla finestra opaca in alto, nulla. Abituato a scendere senza luci per risparmiare arrivo giù veloce, aperta la porta la luce azzurra si fa più forte.

gli occhi assonnati si stringono, mentre i profili di alti palazzi neri si ergono per decine di metri sopra di me. Pareti a specchio dominano i piani alti, così da intricarsi di disegni geometrici. una grande strada, senza strisce, ne marciapiedi, incrocia ad ogni palazzo. solo una luce diffusa ed indistinta lascia intravedere grandi porte scorrevoli.



dopo aver girato un poco, entro, trovandomi in un corridoio, poco più largo della porta. ad un metro da questa, sulla destra, trovo scritto "1". poco più in là tre, cinque e così via. Contento del fatto di trovarmi in un sogno abbastanza pilotato da non potermi rivelare sorprese di grossa sorta, proseguo per il corridoio. La luce non cambia, niente alle pareti. solo porte. a destra i dispari, a sinistra i pari. "strano" penso "ma chissenefrega". Arrivato ad un angolo le camere si fermano, per poi riprendere al ricominciare del corridoio. Mi accorgo che il pavimento è inclinato, ed al tatto sembra rivestito di una gomma dura. avanti così, senza che nulla cambi. arrivato a quello che immaginavo fosse il settimo piano, decido di fermarmi davanti ad una porta.

                                                                         "765"
si, sono in una porta di destra, ma chissenefrega.

La stanza, illuminata dalla solita lucetta azzurra, si presentava come un sottoscala spazioso. sul lato del muro basso un letto, sull'altro una scrivania, un computer molto moderno adagiato nel suo centro. davanti una poltrona che pareva molto comoda, almeno per chi la stava utilizzando. Regnava il silenzio, l'uomo (o il ragazzo) che stava al computer si era tolto la cuffia dall'orecchio sinistro, e senza staccare gli occhi dallo schermo -ciao- -come mai a quest'ora?- -non ho fame-

la cuffia pendeva dal collo della felpa, ed emetteva un fruscio, interrotto ogni tanto da rumori indistinti, e dialoghi sommessi. 


-ciao- azzardo -come và?- 

...


nessuna risposta. Dovevo immaginarlo, un approccio così scontato è solo odioso..


-hem-

-sono all'interno di un mio sogno, e dato che il corridoio era molto noioso sono entrato qui. sapresti dirmi dove sono, e cosa ci fai tu in un posto così?-

di tutta risposta la mano sinistra smette di digitare tasti, e mentre la destra è molto impegnata a cliccare ed a spostarsi, questa reinfila la cuffia nell'orecchio.

-bhe, grazie-

esco, pensando che è una scocciatura quando in un sogno pilotato la gente ti tratta male.














Decido dunque di trovare una nuova porta, magari con un numero tondo, che mi piace di più. 

"800"
a sinistra. bene.













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